Palazzo dei Priori
Il palazzo, superba espressione dello spirito comunale della città, fu eretto tra il XIII e il XV secolo.La sua massa severa, tutta chiusa nella veste di pietra squadrata e appena illeggiadrita dai due ordini di bellissime trifore gotiche che si prolungano in serrata fuga sul lato più lungo, s’immette nella piazza come un enorme bastione. Gli fa riscontro con la sua grigia e grezza muraglia il fianco della Cattedrale, che si leva di fronte alla sua alta gradinata, dalla quale gestisce la grande statua bronzea di Papa Giulio III, eretta nel 1555 dai perugini riconoscenti. Il Palazzo si adorna di un portale decorato come quello di una cattedrale. Da questo portale si entra alla Galleria Nazionale dell’Umbria
La Cattedrale
Una prima chiesa (936-1060), corrispondente all’attuale transetto, venne ampliata su progetto di Fra Bevignate nel 1300, nel 1345 posa della prima pietra di un nuovo edificio che fu iniziato nel 1437-39 e finito all’interno verso la fine di quel secolo.
La costruzione comunque proseguì fino al 1587 senza mai raggiungere un completamento. Solamente sul lato verso la Fontana Maggiore e solamente fino ad una certa altezza poco oltre il portale, la fiancata è stata ricoperta con formelle di marmo bianco e rosa, tolte nel 1335 alla cattedrale di Arezzo.
L’interno di impianto tardogotico, a tre navate di uguale altezza divise da pilastri ottagonali e coperte da volte ogivali, è stato modificato nel XVIII secolo con stucchi e decorazioni (le pitture delle volte e il finto marmo delle colonne e degli altari).
L’ Arco Etrusco
Costruito intorno al III secolo a.C., l’arco etrusco di Perugia era una delle sette porte di accesso alla città. Circa due secoli dopo la sua costruzione venne fatta incidere la scritta “Augusta Perusia”, per celebrare la presa della città da parte dell’Imperatore Augusto.
Augusto aveva cinto d’assedio Perugia per ben sette mesi, all’incirca nel 40 a.C, prima che la città capitolasse. Era il periodo della guerra civile tra Ottaviano Augusto e Marco Antonio. Il fratello di quest’ultimo, Lucio, si era asserragliato nella città. Perugia, all’epoca, era un bastione molto difficile da espugnare, posto in altura e protetto dalla cinta muraria che univa le sette porte.
Rocca Paolina
La Rocca venne edificata nel 1540, per volere di Papa Paolo III, su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane. L’edificio doveva simboleggiare la potenza del Papato che, in seguito alla vittoria nella Battaglia del Sale, aveva il potere sulla città. La Rocca, per questo motivo, divenne un edificio odiato dai cittadini, ma solo all’inizio dell’Ottocento se ne cominciò la demolizione. Inizialmente venne riempito il fossato antistante fino a trasformarlo in una piazza, mentre dopo l’Unità d’Italia la Rocca venne completamente distrutta. Dell’antica fortezza rimangono un muro di sostegno e il bastione con incastonata la Porta Marzia. Originariamente la costruzione era composta da due baluardi laterali e un mastio merlato al centro. Nella facciata si trovava una nicchia nella quale era collocata la scultura a grandezza naturale di Paolo III benedicente, realizzata in terracotta. Un fossato attorniava la Rocca e l’accesso avveniva tramite un ponte levatoio. Attualmente, attraverso un percorso di scale mobili, si può raggiungere l’itinerario delle antiche vie medievali, tra gli odierni edifici realizzati dopo la scomparsa della Rocca.
Parco dei Bambini Città della Domenica
La Città della Domenica nacque da un’idea dell’industriale perugino Mario Spagnoli (1900-1977), il quale nel 1955 acquistò 100 ettari di terreno improduttivo sul Monte Pulito, impiantandovi un uliveto. Nel 1960 decise di trasformare la sommità del monte in un parco adatto al tempo libero delle famiglie e coordinò di persona l’esecuzione di tutte le opere, realizzate da tecnici, artisti e artigiani. Sul belvedere venne posto l’ingresso col parcheggio e il ristorante; due pilastri di pietra (le “Kessler”) furono innalzati a segnare l’ideale entrata nel territorio del divertimento. L’apertura al pubblico avvenne il 21 aprile 1963, come si può vedere nella storia fotografica della Città della Domenica esposta dentro il Giardino d’inverno.
Fin dall’inizio il parco si caratterizzò per l’ispirazione al mondo delle favole, ma ogni anno si arricchì di nuove attrazioni. Con la gestione di Mariella Spagnoli, figlia di Mario, questa realtà si è volta più decisamente verso la conservazione di specie animali e l’educazione naturalistico ambientale. Negli anni 90 sono stati effettuati vasti interventi di rinnovamento dell’esistente ed è stato realizzato il Rettilario, che ospita specie rare, compresi coccodrilli e alligatori. Sono da poco in funzione un confortevole Ristorante-pizzeria, un Giardino d’inverno per 7/800 persone ed altre sale: nel complesso possono essere servite circa 1500 persone contemporaneamente.